Il Cnel, compensi? Mero adempimento sentenza costituzionale
Il Consiglio risponde a polemiche su aumento retribuzioni
"Il Cnel non ha effettuato alcun "adeguamento", ma si è limitato a dare doverosa applicazione alla sentenza della Corte Costituzionale n. 135 del 9 luglio 2025, che ha ripristinato a decorrere dal 1° agosto u.s. il tetto retributivo dei 311.658,53 euro". Così il Cnel in una nota nella quale interviene dopo le polemiche relative ai compensi dei vertici. "Non corrisponde al vero quanto riportato il 6 novembre dal quotidiano "Il Domani" allorché in relazione al Cnel si scrive: "Per i vertici 1,5 milioni in più" e poi oggetto di articoli usciti anche su altre testate", si legge nella nota. "Si tratta, con ogni evidenza di una serie di errori - voluti o meno non importa - che complessivamente concorrono a falsare la condotta di assoluta regolarità e legittimità cui il Cnel informa la propria attività". "Adempimento applicativo", continua ancora la nota del Cnel, "immediatamente esecutivo, posto in capo a tutti gli organi costituzionali (Presidenza della Repubblica, Parlamento, Governo e Corte Costituzionale) e di rilievo costituzionale (Corte dei Conti, CSM, Consiglio di Stato, Avvocatura dello Stato e CNEL) e le diverse Autorità, in ordine al ripristino delle indennità (peraltro compatibili nel caso degli organi costituzionali e di rilievo costituzionali sino al tetto indicato con eventuali trattamenti pensionistici di natura pubblica) già corrispondenti al tetto massimo previsto dalla normativa dichiarata incostituzionale, secondo i rispettivi ordinamenti e la relativa regolamentazione".
L.Côte--SMC