Hiv, speranza per sieropositivi dalla terapia a lunga durata
Convegno Icar a Padova, al centro l'emersione del 'sommerso'
C'è speranza per gli oltre 26mila pazienti sieropositivi accertati negli ultimi dieci anni nella zona di Milano, dato che fa del capoluogo lombardo la città con più casi in Italia. Gli specialisti afferenti all'Università Bicocca e all'Ospedale Niguarda, la terapia a lunga durata (long-acting), a base di cabotegravir e rilpivirina, che prevede un'iniezione ogni due mesi, è stata testata in persone con Hiv con carica virale ancora rilevabile a causa di scarsa aderenza alla terapia orale quotidiana. Anche in questo contesto difficile, oltre il 75% dei partecipanti ha raggiunto la soppressione virale, dimostrando che la terapia può essere un'opzione valida anche nei pazienti più fragili o discontinui nel trattamento. E' uno degli argomenti emersi nel corso dell'Icar (Italian Conference on Aids and Antiviral Research) a Padova, con oltre 1.200 tra clinici, ricercatori, infermieri e volontari. Una seconda importante frontiera è quella dell'emersione del sommerso: sarebbero almeno 9.000 le persone inconsapevolmente positive al test Hiv, a cui non si sottopongono per una serie di stigma sociali ancora duri da rimuovere. "Le persone che incontrano maggiori barriere di accesso al test, come i migranti e chi vive in condizioni di fragilità sociale sono le persone su cui occorre lavorare - ha spiegato nella sue relazione Paolo Meli, Associazione Comunità Emmaus e referente Ftc Bergamo -. L'altra leva è la soppressione virale: 25mila persone hanno un'infezione attiva, la maggior parte perché faticano a curarsi con continuità o perché, appunto, non diagnosticati. Mettere queste persone in trattamento e sostenere l'adesione alla terapia permetterebbe di massimizzare l'effetto 'treatment as prevention': non solo ne beneficerebbe la salute personale, ma l'intera collettività verso l'azzeramento della trasmissione". Il convegno si concluderà venerdì sotto la presidenza di Annamaria Cattelan, direttore Uoc Malattie Infettive Aou Padova. E durante i tre giorni del convegno, in collaborazione con la Fondazione Carlo Foresta e la Croce Rossa Italiana in zona universitaria, gli spazi della rassegna Il Naviglio ospitano una clinica mobile per lo screening tra i più giovani, statisticamente la fetta di popolazione più sensibile alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili: obiettivo quello di effettuare nelle tre serate, a cui se ne aggiungerà una quarta il prossimo 28 maggio, almeno 2.000 test rapidi.
B.Cote--SMC